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Alla metà del XVI secolo, la piazza dei Cavalieri, centro del potere civile di Pisa medievale subì una completa ristrutturazione, divenendo sede dei palazzi dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano. L’istituzione militare-monastica era stata fondata nel 1561 da Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana, allo scopo di raccogliere l’eredità marinara dell’antica Repubblica pisana e combattere le "scorrerie dei Turchi" nel Mediterraneo.
La sede principale dell’Ordine era collocata nel Palazzo della Carovana, che dal 1847 ospita la Scuola Normale Superiore. All’interno del palazzo vasariano è ancora conservata una ricca raccolta di stemmi, commissionati dai cavalieri al momento del loro ingresso nell’Ordine. La collezione copre un arco cronologico, che va dalla fondazione dell’Ordine fino ai primi decenni del XVII secolo. Gli stemmi hanno forma ovale, sono delineati da un cartiglio con volute e, nella parte inferiore, sono corredati di una cartella che reca il nome e il cognome del cavaliere, il luogo di provenienza e l’anno di vestizione dell’abito. Questa raccolta rappresenta un unicum nel suo genere in Toscana e costituisce una fonte preziosa per gli studi araldici e, più in generale, per la storia istituzionale, sociale, artistica e culturale del Granducato. L’Ordine di Santo Stefano non è stato solo uno degli organi granducali che caratterizzano Pisa in età moderna: la sua storia offre uno spaccato dei bacini di reclutamento e della composizione del ceto dirigente del principato regionale.

L’intervento di pulitura degli stemmi, svolto nel 2012 - realizzato sotto la direzione dell’Area Servizi Tecnici della Scuola Normale Superiore, con il sostegno finanziario della Fondazione Pisa - ha permesso di eseguire un’esaustiva campagna fotografica. Quest’occasione ha evidenziato l’unicità di questa straordinaria testimonianza visiva, pressoché sconosciuta nel panorama italiano, dando luogo alla presente ricerca.

Il progetto si è articolato in due fasi, indissolubilmente connesse tra loro.

In primo luogo è stato affrontato uno studio completo e sistematico del materiale conservato e un confronto con la documentazione relativa a ogni singolo cavaliere, conservata presso l’Archivio di Stato di Pisa, ovvero le Provanze di nobiltà: in questi documenti, presentati dagli aspiranti membri dell’Ordine, sono contenute testimonianze sulla genealogia familiare, gli stemmi del padre, della madre, dell’ava paterna e materna, per comprovare i quattro quarti di nobiltà, oltre a notizie sul richiedente, raccolte in base alle caratteristiche necessarie per entrare nell’Ordine e indicate nei capitoli dello Statuto (la prima redazione è consultabile nella sezione Documenti).
La schedatura degli stemmi, contenente principalmente dati araldici e genealogici su ogni cavaliere, è stata sviluppata in base alle informazioni contenute nelle Provanze: il lavoro d'archivio si è basato principalmente sul confronto di ogni singolo stemma con quello conservato nei documenti originali e sulla ricerca e comparazione delle informazioni genealogiche.
Ognuno di questi stemmi mostra un "capo" (nel linguaggio araldico una fascia orizzontale che occupa la parte più alta dello scudo), per l'esattezza il "capo di Santo Stefano", di colore argento o bianco con una croce biforcata rossa, i cui bracci terminano con due punte, che veniva aggiunto all’emblema familiare.

La seconda fase del progetto è stata incentrata sullo sviluppo del database relazionale che permette più livelli di ricerca e approfondimento. La Bancadati e la sezione Ricerca consentono l’accesso alle singole schede relative agli stemmi, corredate dei dati che sono stati raccolti durante la prima fase del progetto e strutturati secondo uno schema standard per facilitare la raccolta delle informazioni qualora l’utente, abbia la necessità di consultare più schede.

Le sezioni del sito Ubicazione e Galleria degli stemmi, attraverso le planimetrie e le immagini, sono state sviluppate per fornire una visualizzazione più ampia dell’attuale disposizione di questi scudi all’interno del Palazzo della Carovana, che non risponde a quella originaria, almeno nella maggior parte dei casi, a causa delle ristrutturazioni e le modifiche, che l’edificio ha subito nei secoli. Queste sezioni mettono in rilievo il valore di questa rarissima documentazione, che vanta l’indiscutibile pregio di aver conservato un legame fisico col luogo per il quale gli stemmi erano stati creati e destinati.

La sezione Documenti consente un approfondimento sulla storia dell’Ordine di Santo Stefano e la sua struttura (alcuni rari documenti sono consultabili su concessione del Kunsthistorisches Institut in Florenz). Qui è scaricabile anche un elenco dei fascicoli delle Provanze dei cavalieri dal 1561 al 1604 (ASPi, OSS ff. 6-72, ), uno strumento di corredo inedito, che faciliterà le ricerche sui cavalieri, che vestirono l’abito in questi anni.


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