Banca Dati
Qui di seguito sono indicate alcune note introduttive alla
Banca dati e ai criteri di schedatura seguiti; l’accesso alle schede può
avvenire dal link
Accesso alla banca dati e da quello
Ricerca sul menù laterale.
Informazioni sul cavaliere: ogni singolo cavaliere è identificato dal nome e cognome, dal luogo di provenienza e dall’anno di
vestizione dell’abito stefaniano, come ricordato nella cartella posta sotto lo stemma, della quale è indicata la trascrizione. Alcuni anni sono
tra parentesi secondo lo stile fiorentino del calendario, che faceva iniziare l’anno il giorno 25 marzo, festa dell’annunciazione alla Vergine
Maria.
La
blasonatura, o descrizione tecnica degli stemmi, è risultata complessa e le Provanze, quale documentazione primaria fornita
dai cavalieri, sono state un’importante fonte di confronto in questi casi incerti. Per le variazioni cromatiche subite nel tempo o per interventi
pittorici successivi, nei casi di stemmi abrasi o stemmi con il campo vuoto sono stati indicati i colori presenti nelle armi conservate all’interno
delle Provanze, a cui blasonatura è stata indicata tra parentesi.
Le
note sono riferite alla blasonatura e a quanto risultato dai confronti con le testimonianze araldiche delle Provanze.
Nei
dati storici e genealogici sono stati inseriti i nomi del padre, della madre e delle due ave, che attestano i quattro quarti
di nobiltà necessari per l’ingresso nell’Ordine. Seguono poi le informazioni relative alla vestizione, tratte dai Registri (ASPi, OSS. f. 581)
e dai Giornali di apprensione dell’abito (ASPi, OSS f. 575): qui sono indicati il luogo e la data di vestizione, per mano di quale cavaliere essa
abbia avuto luogo e la celebrazione delle esequie. Le notizie sulla storia delle casate sono state ridotte al minimo: informazioni più ampie sono
reperibili in altre fonti bibliografiche o sulla rete web.
Le
fonti archivistiche e bibliografiche consultate sono state indicate in forma abbreviata (si rimanda alla
Bibliografia, nella sezione
Documenti per la citazione completa).
Per quanto riguarda le informazioni sul
restauro, i dati sono stati tratti dalle schede inserite sul SICaR, una piattaforma
informativa condivisa per la gestione della documentazione relativa ai cantieri di lavoro ad accesso riservato.